Secondo stime attendibili, il consumo globale di elettricità dovrebbe subire un incremento del 150-160% entro il 2050.
La costruzione di centinaia di nuove centrali nucleari dovrebbe contribuire a soddisfare questo fabbisogno, limitando il più possibile, nuove ed ulteriori emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. Affinché questo scenario possa concretizzarsi, occorrono però nuovi impianti a basso costo, un serio piano per lo smaltimento delle scorie radioattive e la prevenzione dalla proliferazione nucleare. Triplicare la produzione di energia nucleare potrebbe dunque contribuire in modo decisivo a moderare il cambiamento climatico evitando l’emissione annua di uno o addirittura due miliardi di tonnellate di carbonio nell’atmosfera.
I perché dell’opzione nucleare Attualmente, dall’energia nucleare si ricava circa un sesto dell’elettricità mondiale. Insieme alla fonte costituita dall’energia idroelettrica, che ne produce poco più di un sesto, oggi il nucleare è la principale fonte energetica “senza carbonio”. La tecnologia ha avuto problemi di maturazione, stampati nella memoria dell’opinione pubblica per gli incidenti di Three Mile Island (che non provocò vittime o danni alle persone, ma fece cambiare direzione al programma energetico statunitense), Chernobyl e Fukushima, ma in tempi più recenti, i nuovi impianti hanno dimostrato un’affidabilità ed un’efficienza davvero notevoli. E l’ampia disponibilità mondiale di uranio (presente anche in Italia) potrebbe alimentare una serie di reattori molto più ampia di quella attuale e per tutta la loro durata che è di circa 40 anni per uno.
Ma quali sono i motivi che spingono molti tecnici e molti uomini politici a riprendere seriamente in considerazione l’opzione nucleare? Le ragioni di tale scelta sono da ricercarsi nella capacità che può avere una centrale nucleare nel generare enormi quantità di energia ad un costo contenuto, nonché nel buon impatto ecologico che può avere una centrale di questo tipo per la salvaguardia del patrimonio ambientale. Per comprendere meglio la prima ragione, ci si deve riferire ai principi fisici che sono alla base del funzionamento di un reattore nucleare. Continua a leggere l’articolo gratuitamente cliccando qui