Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
previous arrow
next arrow

Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
previous arrow
next arrow

Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
previous arrow
next arrow

In questo articolo vengono esaminati i problemi tecnici ed economici riguardanti la separazione isotopica dell’uranio per produrre combustibile nucleare su scala industriale. Ciò è dovuto al fatto che l’interesse scientifico ed industriale per la separazione isotopica dell’uranio è legato all’evoluzione tecnica delle centrali nucleari per la produzione di energia elettrica.   Sulla base di molti anni di esperienza, l’uranio-235 viene infatti generalmente ritenuto come il combustibile nucleare più idoneo per ottenere la più elevata sicurezza di funzionamento ed il maggior rendimento economico delle centrali elettronucleari.   Leggi l’articolo qui

Autore

Condividi questo articolo

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER













    *Tutti i campi sono obbligatori



    💬 Ciao come possiamo aiutarti?