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Il fotovoltaico galleggiante è cresciuto del 300% nell’ultimo anno in Italia, affermandosi come il terzo pilastro del settore solare accanto agli impianti a terra e su tetto. A differenza di questi, non occupa terreni destinabili ad altre attività produttive, come l’agricoltura, ma sfrutta superfici idriche inutilizzate, riducendo l’impatto sul territorio. Spesso viene installato su ex cave dismesse e allagate, trasformate in bacini artificiali, come nel caso di Ghiaro 3. Questo approccio consente di produrre energia senza consumo di suolo e con un’installazione più rapida e reversibile rispetto agli impianti tradizionali. L’impianto Ghiaro 3 è parte di un progetto più ampio, che si sviluppa anche su terra e che ha una potenza complessiva di circa 9,5 Megawatt.

I due impianti, quello flottante e quello su terra, su cui Vitruvius Renewables – il branch di Vitruvius che si occupa di energia rinnovabile – offre un servizio Full EPC (Engineering, Procurement, Construction), sono commissionati da una società di gestione di asset energetici, con un investimento di circa 7 milioni di euro. Il completamento della realizzazione del progetto è previsto entro maggio 2025. Ghiaro è il primo progetto di Vitruvius Renewables dedicato al fotovoltaico flottante, ma non è l’ultimo: solo quest’anno saranno 10 gli impianti di questo genere che l’azienda ha in progetto di costruire, per una potenza complessiva di oltre 40 MW.

vitruviusrenewables.com

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