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I reattori a neutroni non rallentati potrebbero estrarre molta più energia dal combustibile nucleare riciclato, minimizzare il rischio di proliferazione di armi e ridurre notevolmente il tempo di isolamento delle scorie nucleari. Allo scopo di minimizzare il riscaldamento globale, infatti, l’umanità potrebbe generare l’energia del futuro servendosi della tecnologia nucleare, esente dalle emissioni di anidride carbonica. Ma se si costruissero solo centrali a neutroni lenti, come la maggior parte di quelle in funzione oggi, le riserve di uranio a basso costo sarebbero prosciugate entro pochi decenni. L’adozione di un nuovo ciclo, molto più efficiente nell’uso del combustibile nucleare, basato sui reattori a neutroni veloci e sul riciclaggio di combustibile esausto con trattamento pirometallurgico, consentirebbe di sfruttare una frazione molto più elevata dell’energia contenuta nel minerale di uranio. Inoltre, questo ciclo ridurrebbe di molto la produzione di scorie che rimangono radioattive a lungo e potrebbe sostenere la generazione di energia a tempo indeterminato.   Continua a leggere qui

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