Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera preliminare a un disegno di legge delega per l’inserimento del nucleare sostenibile nel mix energetico nazionale. Obiettivo: indipendenza energetica e decarbonizzazione entro il 2050.
Il Governo accelera sul nucleare sostenibile. Venerdì 28 febbraio 2025, il Consiglio dei Ministri, su proposta della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, ha approvato in esame preliminare un disegno di legge delega che punta a reintrodurre il nucleare nel sistema energetico nazionale. L’obiettivo del disegno di legge è riportare il nucleare sostenibile e la fusione nucleare nel mix energetico italiano, in linea con le politiche europee sulla decarbonizzazione e con la necessità di garantire una fornitura stabile di energia entro il 2050. Questa iniziativa si inserisce in un piano più ampio per affrontare la transizione energetica del Paese, con tre priorità fondamentali. Da un lato, il Governo punta a rafforzare l’indipendenza energetica dell’Italia, assicurando una produzione stabile di energia per far fronte a una domanda in continua crescita. Dall’altro, il provvedimento mira a ridurre le emissioni di CO₂, contribuendo attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico. Infine, c’è l’obiettivo di mantenere sostenibili i costi dell’energia per cittadini e imprese, garantendo al contempo la competitività del sistema industriale nazionale. L’approvazione del disegno di legge rappresenta un passo concreto verso il ritorno dell’energia nucleare in Italia, un tema che per anni è stato al centro di un acceso dibattito. Ora il provvedimento dovrà affrontare l’iter parlamentare, dove si aprirà il confronto tra le forze politiche e gli esperti del settore per definirne al meglio i dettagli e le modalità di attuazione.
Linee di intervento Il documento approvato si sviluppa attorno a quattro linee di intervento principali, che sono: 1. Superamento delle esperienze nucleari precedenti: Si assicura una cesura netta rispetto agli impianti nucleari del passato (cosiddetti di “prima” o di “seconda generazione”), destinati alla definitiva dismissione, salvo eventuale riconversione, e l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, incluse le tecnologie modulari e avanzate. In quest’ottica, si valuterà l’istituzione di un’Autorità indipendente competente per la sicurezza nucleare, con compiti di regolazione, vigilanza e controllo sulle infrastrutture nucleari. 2.Disciplina organica dell’intero ciclo di vita dell’energia nucleare: Si prevede una disciplina organica dell’intero ciclo di vita dell’energia nucleare (eventuale fase di sperimentazione – progettazione – autorizzazione degli impianti – esercizio degli impianti – gestione, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti radioattivi – smantellamento degli impianti). 3.Coordinamento e dialogo costante con i gestori delle reti elettriche: Lo sviluppo della nuova politica nucleare viene valutato anche nel suo impatto sull’assetto complessivo del sistema elettrico nazionale, incluso quello sul mercato elettrico. 4.Garanzie: I promotori dei progetti nucleari devono fornire adeguate garanzie finanziarie e giuridiche per coprire i costi di costruzione, gestione e smantellamento degli impianti e per i rischi, anche a loro non direttamente imputabili, derivanti dall’attività nucleare.
I prossimi passaggi Il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri traccia solo le linee guida per il ritorno del nucleare in Italia, lasciando ai prossimi mesi il compito di definirne l’attuazione concreta. Il governo ha evidenziato la volontà di segnare una discontinuità rispetto al passato. Inoltre, sempre secondo le dichiarazioni del ministro, il governo non intende puntare sulla costruzione di grandi centrali nucleari, ma sugli Small Modular Reactors (SMR), piccoli reattori modulari più flessibili e meno impattanti rispetto agli impianti tradizionali. L’idea è sviluppare una serie di reattori prodotti in serie con potenze variabili, da quelli più piccoli utilizzati in ambito navale a modelli più grandi per uso industriale. Ora la palla passa al Parlamento, dove il disegno di legge dovrà essere discusso e votato. Sarà in questa sede che si definiranno nel dettaglio le strategie e le risorse necessarie per riportare l’energia nucleare nel sistema energetico italiano. Il Ministro Gilberto Pichetto Fratin, ha dichiarato che l’auspicio del governo è ottenere l’approvazione del disegno di legge entro la fine del 2025. Una volta superato il passaggio parlamentare, l’esecutivo avrà dodici mesi di tempo per emanare i decreti legislativi necessari a dare concreta attuazione al piano nucleare. Se il percorso delineato verrà rispettato, il primo reattore di nuova generazione potrebbe entrare in funzione tra la fine del decennio e l’inizio del prossimo.