Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
previous arrow
next arrow

Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
previous arrow
next arrow

Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
Tavola-disegno-5-copia-7@8x-100-scaled
previous arrow
next arrow

Da qualche decennio alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma “La Sapienza”, presso il Dipartimento di energetica, sono in corso ricerche per valutare entro quali limiti lo sviluppo di alcuni reattori di piccola e media taglia, intrinsecamente sicuri e di tipo modulare, possa costituire l’alternativa nucleare per i paesi a media industrializzazione. Nella prima puntata del presente articolo si è visto come, avvalendosi di conoscenze interdisciplinari, alcuni studiosi, si siano dedicati allo sviluppo della concezione e del progetto di un reattore intrinsecamente sicuro. In questa seconda (ed ultima) puntata verrà approfondita la descrizione dei MARS e si vedrà in che modo sicurezza intrinseca, modularità ed adattabilità siano criteri ispiratori per la progettazione di questo nuovo tipo di impianti, ideati per soddisfare le esigenze ed i criteri di sicurezza del “dopo Chernobyl”.   Leggi l’articolo qui

Autore

Condividi questo articolo
💬 Ciao come possiamo aiutarti?