La crisi climatica, i progressi tecnologici, l’aumento dei prezzi e le crisi geopolitiche stanno accelerando lo sviluppo delle rinnovabili. In Europa, nel 2022, si è raggiunto un record di 41,4 GW di nuova potenza installata (+47% rispetto al 2021). Anche l’Italia, con 2,5 GW di fotovoltaico, punta agli 80 GW di potenza installata entro il 2030, come previsto dal PNIEC. In Lombardia, tra il 2020 e il 2023, la media di nuove installazioni è stata di 382 MW, ma si prevede una crescita a 1.035 MW/anno dal 2024.
Poiché idroelettrico ed eolico hanno limiti nella Regione, la chiave per raggiungere i target potrebbe risiedere nel fotovoltaico sui tetti e nell’agrivoltaico. Da qui è partito il convegno organizzato da ANIE Rinnovabili, con Regione Lombardia, dal titolo “L’Energia del sole per la transizione agricola”, tenutosi il 17 luglio. L’agrivoltaico è stato presentato come un’opportunità strategica per promuovere la sostenibilità del territorio.
Secondo gli studi condotti nel 2023 da Anie Confindustria e il Politecnico di Milano si stima che tra fotovoltaico ed eolico, la filiera abbia generato circa 10 miliardi di euro nel corso del 2023. In particolare l’analisi del Politecnico di Milano evidenzia che gli investimenti per lo sviluppo della filiera FER tra il 2024 e il 2030 potrebbero aggirarsi tra i 45 e i 90 miliardi di € a seconda dello scenario di sviluppo delle FER di cui il 70% potrebbe essere appannaggio delle imprese italiane con una occupazione che raggiungerebbe i 100.000 addetti.
Dati sostenuti dall’andamento del comparto del fotovoltaico ed eolico onshore ed offshore. Riprendendo, inoltre, lo studio della Fondazione Symbola, la filiera delle FER (fonti energetiche rinnovabili) in Italia vanta 21.378 imprese, di cui il 65,7% opera nel FV. Nel dettaglio: la Lombardia con 3.778 aziende operanti, pari al 17,7%, è la Regione con la maggiore presenza di imprese in questo settore, seguita dal Lazio (2.446 aziende), Veneto (1.195 imprese), Campania (1.733 aziende) ed Emilia Romagna (1.703 imprese), a conferma del fatto che le fonti rinnovabili hanno un effetto eterogeneo su tutto il territorio nazionale.
La Regione Lombardia ha uno storico gap di indipendenza energetica: secondo i dati Terna del 2022, su un fabbisogno elettrico di 65 TWh in Regione sono stati prodotti solo 50 TWh, di cui solo 10 TWh sono da fonti rinnovabili (esclusivamente idroelettrico e fotovoltaico) ed i restanti 40 TWh da fonti fossili; il resto del fabbisogno è approvvigionato tramite l’import (15 TWh); l’indipendenza energetica della Lombardia si attesta quindi al 77% considerando rinnovabili e fossili, mentre il fabbisogno elettrico regionale è stato coperto per il 15% dalle fonti rinnovabili contro una media nazionale del 32%.
Una soluzione emergente è l’agrivoltaico, che permette di combinare la produzione agricola con quella fotovoltaica, salvaguardando il suolo. L’integrazione tra agricoltura ed energia rinnovabile può diventare strategica per uno sviluppo sostenibile. Le installazioni fotovoltaiche, elevate o interfilari, variano in base alle colture, ma quelle basse hanno minore impatto paesaggistico, maggiore resilienza e costi inferiori rispetto a quelle alte. Secondo i dati del GSE l’occupazione media nazionale del suolo fotovoltaico è pari allo 0,13% della superficie agricola utilizzabile, laddove solo in Lombardia tale percentuale è dell’0,05% molto al di sotto della media nazionale.